La Salamandra sarà il nuovo romanzo di Titti Preta

PERUGIA Premio Rina Gatti 2017: vince la scrittrice Titti Preta con un racconto che è il tributo a Corrado Alvaro e alla “Calabria degli ultimi”.

 

Lo scorso 4 dicembre sul podio del prestigioso premio letterario perugino è salita la vibonese Titti Preta, con un racconto incentrato sull’universo femminile della sua terra: la Calabria.

L’opera, ancora inedita, si intitola “La Salamandra” e ha convinto la giuria di Qualità, presieduta dal Prof. Luciano Lepri e composta da D. Castellano, C. Gasparri, L. Magionami e C. Sposato. Che non ha esitato a designarla “Vincitrice Assoluta”, assegnandole il diritto di pubblicazione nell’Antologia Letteraria “Vi parlerà di lei”, (Bertoni editore) presentata alla Fiera del Libro “Più Libri Più Liberi”, svoltasi a Roma subito dopo la premiazione.

Nel presentare al pubblico la sua opera, nella stupenda Sala del Consiglio Provinciale di Perugia, l’autrice ha voluto svelare l’enigma del titolo, che ha incuriosito molti degli astanti.

“Si tratta – ha affermato – di un soprannome espressivo e dall’effetto “straniante” che etichetta la persona e la trasforma in “personaggio”. Infatti Immacolata, la protagonista del mio racconto, non viene riconosciuta attraverso il suo nome di battesimo, ma con quest’epiteto che, alla maniera degli eroi omerici, la rende unica e stereotipata. Si tratta, però, di un’anti-eroina, di una reietta che vive ai margini di uno sperduto paese degli anni ’50 in una Calabria povera e primitiva, che ricorderà ai miei lettori la purezza filmica del mondo di Corrado Alvaro, un autore spesso dimenticato e non presente nelle antologie scolastiche. “

Infatti la scrittrice vibonese, nota per i suoi romanzi “al femminile” (in cui affronta temi rilevanti come la violenza di genere, il femminicidio e la ‘ndragheta) ha voluto dedicare il suo racconto a colui che reputa il padre della letteratura calabrese del ‘900, e non solo.

Dunque, perché Salamandra? Basta leggere quest’estratto – gentilmente concesso dall’Autrice – in cui a parlare è proprio la protagonista, secondo il modulo del monologo-confessione da lei molto amato:

“Cominciano a riconoscermi in paese. E a chiamarmi la Salamandra. Un soprannome te lo stampi per l’intera vita. Quanto è azzeccato! A me piace scarfarmi al sole per intere giornate, perché ho il sangue freddo, senza umori e sentimenti”.

Titti Preta, docente di Lettere Antiche, e autrice ben nota, ha voluto tratteggiare una figura unica: la “figlia della Luna e della Terra” ,una sorta di strega popolare che con i suoi artifici propizia il bene o il male e viene “esclusa” dall’ordine sociale di una piccola comunità tagliata fuori dal mondo civile e abitata da “selvaggi” incolti che si approfittano delle sue doti straordinarie.

“Non creare personaggi normali” – così ha risposto l’Autrice alle nostre domande riguardo la sua mission narrativa e “Far riflettere su come si viveva un tempo, recuperando tradizioni popolari perdute, in questo caso l’arte delle magare, la superstizione, l’ incanto e la fascinazione. Si tratta di un prezioso salvataggio del patrimonio del folklore che, se non sigillato in forma scritta, andrà perduto.

Non è la prima volta che l’autrice fa ciò.

Titti Preta, dopo essersi occupata di Epigrafia Latina e Beni Culturali, ha debuttato nella narrativa con il romanzo mystery “Il segreto della ninfa Scrimbia”, che si aggiudica il premio Nazionale “Le Parole di Arianna” e accede alla Selezione del Premio Tropea 2013, nel quale ripropone il mito classico della metamorfosi. Pubblica diverse opere, tra cui il noir “La signora del Pavone blu”, “Rosaria, detta Priscilla, e le altre – Storie di violenza e femminicidio” e “Angela, la Malandrina – Storia di brigantaggio e libertà”, opere che hanno riscosso vari riconoscimenti a livello nazionale e presentano una Calabria atavica, ribelle e misteriosa, fatta di violenze ma anche di bellezze sgargianti e di sentimenti inusitati.

Tra le sue ultime opere: il saggio “Cercando Jolanda” (Vita di Dalida, la Calabrese di Parigi), il romanzo “Ragazza del Sud” (Donne e mafia in Calabria) e la silloge di racconti e saggi popolari: “Fata Smeralda e altre storie” . Di prossima uscita: “Nove come le Muse”, saggi dedicati al folklore calabrese.

 

Il racconto vincitore “La Salamandra” apre la Pubblicazione della Bertoni editore “Vi parlerò di lei”, presentata a Roma alla Fiera del Libro, che si è svolta dal 6 al 10 dicembre scorsi al Centro Congressi “La Nuvola”.