Recensione del libro “L’abbraccio della notte” della scrittrice Titti Preta da parte dell’alunno Gianluca Porcelli.
L’abbraccio della notte è stato uno dei primi romanzi thriller che ho letto e ne sono rimasto soddisfatto e stupito.
Questo libro narra la storia del Mostro di Firenze che fu uno dei più famosi casi criminali italiani e che segnò la storia dell’Italia degli anni ’80.
La vicenda si apre nel 1985 con l’arrivo di una misteriosa lettera al magistrato Elena Martone che si occupò del caso e va a ritroso attraverso flash black che rendono la storia ricca di intrecci ma facili da seguire.
La dottoressa Martone insieme al giornalista Donatello Farnesi sono i protagonisti di quest’indagine oscura e strana, caratterizzata da otto omicidi seriali nelle notti senza luna nei riguardi di coppiette innocenti.
Per 17 lunghi anni la procura di Firenze, la procura di Perugia e la SAM(Squadra anti-Mostro) sono state impegnate in numerose indagini volte a
individuare il responsabile di questi omicidi. Queste si indirizzarono pure lungo la “pista sarda” che si presentò come un gran successo.
Dopo una serie di sentenze e dichiarazioni, si giunse ad indagare su un noto medico perugino chiamato dall’Autrice Lorenzo Paolucci (ha infatti mutato i veri nomi) e la sua morte improvvisa, avvenuta un mese dopo l’ultimo omicidio del
Mostro, lascia molti dubbi se sia lui il vero colpevole, magari con una rete di complici.
Il romanzo ha una trama molto coinvolgente
e ricca di mistero fino alla fine. L’autrice è inoltre, come sempre nei suoi romanzi, molto attenta nei particolari e riesce a guidare il lettore fino al termine della narrazione chiarendo tutti i punti oscuri.
I protagonisti e i personaggi sono ben tratteggiati, descritti con le loro paure e sentimenti ed è facile immedesimarsi e provare un brivido di paura ogni volta che avviene un nuovo omicidio.
L’intreccio e il linguaggio dell’opera sono molto scorrevoli e coinvolgenti e i dialoghi e le narrazioni
ben calibrati.
Questo libro mi è piaciuto molto perché mi ha portato a fare tanti ragionamenti per capire chi fosse questa persona misteriosa e si è concluso con un finale che mi ha lasciato un po’ di amarezza.
Gianluca Porcelli – classe 4 B Liceo Classico M.Morelli – Vibo Valentia – Cattedra di Italianistica della Prof.ssa Titti Preta