Summer school writing della prof.ssa T.Preta – La lezione di Andy Warhol sulla fama

Cari amici lettori del mio blog,

questa settimana la mia Summer school writing affronta una tematica di scottante attualità che, sin dalla fine degli anni ’60, qualcuno aveva già intuito, ed era uno dei più grandi artisti  del ‘900.

Si sa che gli intellettuali sono sempre avanti rispetto alle masse e che, ahimè, non vengono dalle stesse ascoltati… salvo poi, col tempo, rendersi conto di quanto avessero ragione!

La stessa cosa avvenne con Pier Paolo Pasolini o, tornando all’antica Grecia, col supremo Euripide. A volte, ci sembra che il mondo occidentale “ami farsi del male con la propria testa” perché non segue chi, invece, dovrebbe esserne la guida morale. O, forse, non riesce a capire il messaggio di chi preconizza il futuro.

 

Cosa  venne profetizzato e da chi? Leggete la frase-chiave che funge da incipit e capirete.

“Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti” A.Warhol.

Da parte mia aggiungo: vedendo la velocità con cui si diffondono, soprattutto grazie ai social, le notizie false insieme a quelle vere, mi è venuto in mente un passo di Virgilio, dall’Eneide (Aen, IV, 173 – 190), in cui la Fama è un mostro piumato, con innumerevoli occhi, orecchie e lingue, velocissimo, non dorme mai e gode nel diffondere notizie false e vere. 

Buona lettura dell’argomentazione della mia allieva Caterina Vizzari.

Prof.ssa Titti Preta.

“Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti” A.Warhol.

COSA NON SI FAREBBE PER UN BRICIOLO DI FAMA …

 

La celebrità oggi è un mito facilmente raggiungibile pur senza grossi sacrifici. Tutti ambiscono alla fama, tutti vogliono diventare qualcuno. A chiunque piacerebbe essere famoso, anche solo per quindici minuti, o lasciare un segno di se’ che vorrebbe che fosse ricordato a lungo, non lo si può negare.

Questo tipo di fama non è duratura, ma passeggera.

Ormai diventare famosi è facile, grazie ai social media come Instagram, Facebook e altri, che stanno diventando la rete di comunicazione più importante per la nostra generazione.

Così, farsi notare non è particolarmente difficile e, soprattutto, non servono talento e impegno.

Intendiamoci, la fama presenta aspetti positivi, se a diventare famoso è un personaggio impegnato nel sociale, nel volontariato, in un campo benefico, nell’arte… ma se a diventare famoso è un criminale? o un terrorista che ha commesso un attentato? O chi inneggia a Hitler? O semplicemente uno scansafatiche?

L’idea della conquista della fama può rendere un essere umano capace di fare qualsiasi cosa, perché la notorietà è considerata un punto d’arrivo e molti giovani scelgono ingenuamente la strada più facile, che raramente corrisponde a quella più leale.

Il messaggio che passa è che “il fine giustifica i mezzi”, falsamente attribuito al Machiavelli.

Ma cosa spinge le persone a voler diventare QUALCUNO?

Molte vogliono diventare famose solo per arricchirsi, altre invece per avere dei fan che le sostengano in ogni momento.

I social hanno creato dei veri e propri modelli e stili di vita da seguire, basti pensare agli influencers e ai youtubers… e, se non sei come loro, non sei nessuno!

Anche la tv odierna ha le sue colpe, specie i talent e i reality show: tanti ragazzi cercano a tutti i costi di imitare i protagonisti di questo o quel programma, si vestono come loro, parlano come loro, coltivano i loro stessi sogni e desideri, che poi si riducono a ​essere famosi, guadagnare soldi, fare serate, firmare autografi.

Ormai si vedono schiere di persone omologate, senza personalità, che dicono, fanno e desiderano le stesse cose.

La comunicazione del terzo millennio ci deve indurre a ciò? Alla perdita totale di personalità? E la massima aspirazione di ognuno deve essere quella di apparire, seppur per pochi

minuti, in un programma televisivo o su un canale internet? Diventare famosi così significa seguire la massa.

Bisognerebbe invece avere il coraggio di coltivare i propri interessi al di fuori della rete! Amicizie e amori possono sì nascere su Facebook, ma devono crescere al di fuori.

Il successo, quello vero, va agognato, guadagnato, sudato! Ed è nostra la colpa se alimentiamo una fama effimera e fasulla mettendo un like o facendoci influenzare.

Noi, teste pensanti, faremo sempre la differenza!

 

Caterina Vizzari – classe 2 B Liceo Classico M.Morelli – Vibo Valentia