Titti Preta legge “Passeggiate fiorentine”, la mappa della memoria di A. Bausi

Una mappa dei luoghi del cuore e della memoria

Passeggiate fiorentine: a metà tra saggio divulgativo, indagine demologica, l’opera di Antonella Bausi, fiorentina DOC, si dipana tra i racconti che ancora, dopo secoli, animano le vie della città del fiore. Uno stradario narrativo, che associa al patrimonio artistico quello etno-antropologico, perché è l’uomo che, nel fare storia, consegna i luoghi alla memoria.

Una penna vivida, carica di verve, ci regala una Firenze visionaria quale mai appare al nostro occhio distratto, rivisitata attraverso le tradizioni popolari e le gesta dei potenti e degli umili, in un affresco corale simile alla magica cavalcata nel passato che ammiriamo nel Palazzo Medici Ricciardi.

Una recerche – così dice l’A. – che è un recupero memoriale anche privato, in cui si staglia luminosa la figura di suo padre, instancabile conoscitore di storielle e partigiano fino al midollo, amante della libertà di dantesca memoria. Dunque uno sforzo – ben riuscito – di ricucire ricordi sparsi e segmenti di vite vissute, che altrimenti sarebbero stati dispersi, perché la scrittura sigilla e suggella, come amiamo ribadire. Quindi un atto d’amore alla propria città, attraverso racconti intrisi d’amore, odio, delitti, maldicenze, intrighi, segreti, passioni, eros, lussuria, destini di esilio, emarginazione o di vita severa e claustrale.

  Antonella, servendosi della mappa turistica a noi notissima, ci coinvolge in una deambulatio lento pede con la fresca affabulazione – di certo di ascendenza paterna – che ci invita a soffermarci in vicoli, chiassi, strade e piazze, catturati dalla congerie infinita di fantasiose storielle riportate in maniera certosina ma mai tediosa.

E allora ecco che prende vita la corte socchiusa di un palazzo, o il bugnato austero di una facciata o una licenziosa locanda o una delle migliaia di botteghe dell’artigiana operosità nota in tutto il mondo.

  Luciano Artusi nella Prefazione dell’opera, ricorrendo a una similitudine davvero calzante, afferma che siamo in presenza di “tracce valide di ricordanza come pietre scalpellinate di lapidi incise a futura memoria”.

Un testo che ha inequivocabilmente una simmetrica struttura a dittico:

  1.  Viene esposto il patrimonio fiorentino ricco di tesori architettonici, culturali e paesaggistici, museo a cielo aperto di cui la strada è il teatro;

  2. Sono narrati – e qui con vena più lirica e coinvolgente -fatti e circostanze, ricchi di colore e intimismo, sospesi tra felicità e dolore, vissuti da donne (Lucrezia Tornabuoni, Caterina e Maria de’ Medici, l’Elettrice Paladina e Paolina Bonaparte) e da uomini (Lorenzo il Magnifico, il granduca Cosimo, l’eroe Francesco Ferrucci, gli artisti Benozzo Gozzoli, Beato Angelico, Andrea del Sarto e Agnolo Bronzino)… ma non di meno è protagonista l’estroso e sagace démos fiorentino, che ci rimanda alle prodezze di boccaccesca memoria.

  Perché le passeggiate fiorentine della Bausi, specie quelle ottobrine, sono l’apoteosi di una Bellezza alla portata di tutti, esposta in ogni angolo di Firenze. Se poi vogliamo addentrarci nei punti meno noti e non riportati negli itinerari turistici, ecco che il Baedeker romanzato della nostra Autrice non potrà che essere il nostro tenero amico!

  L’immensa curiosità della scrittrice, sedimentata sin da piccolissima, l’ha spinta a indagare pazientemente e riannodare i fili di un ordito, compiendo un lavoro sartoriale riuscitissimo, se è vero che un libro è come un abito perfetto, cioè portato a compimento, che si modella sul corpo di chi lo indossa, ovvero il lettore che lo legge e lo fa suo.

  Grazie, Antonella: hai stimolato a tua volta la nostra naturale fantasia e ripercorreremo le tue tappe in un trekking urbano condito di aneddoti, di facezie, di misfatti, di misteri, di segreti. Rivedremo le ombre dei fantasmi della Storia, Guelfi e Ghibellini che siano, e ci apparirà ancora il Sommo Poeta, talora ritroso, che conosceva come te Fiorenza pietra per pietra, e l’amava e l’odiava (non è il tuo caso).

Ripercorrere le strade della storia, che tu conosci a menadito, è il caposaldo della tua fiorentinità. Storie di strade, strade di storie, dunque. Storie da narrare mentre ti ritrovi in quelle strade e viatici senza tempo che sono ponti dal passato a noi.

  Un viaggio a ritroso nella dialettica fiorentina, spina dorsale della città, senza la quale non si sarebbero sviluppate certe caratteristiche che hanno reso unici i suoi abitanti, che rivivono nelle pagine di Antonella come persone, con i loro drammi e le loro debolezze, con i loro vizi e virtù.

  Invitiamo a prendere nota dei luoghi e dei racconti a essi correlati:

VIA MARTELLI GIÀ VIA LARGA: La cavalcata magica, Come lei nessuna

VIA DE’ PUCCI: Il primo amore non si scorda mai

PIAZZA SAN MARCO: Una parente impossibile, Il granduca e la ballerina

ANNUNZIATA: Una bisbetica mai domata

PIAZZA STROZZI: Troppo chiacchierata

PIAZZA DELLA SIGNORIA: Per colpa di una beghina

VIA GHIBELLINA: Tramonto fiorentino, Giacomo e Aspasia, Una principessa alle murate, Per grazia ricevuta

VIA DEL PROCONSOLO: Una turpe vendetta

VIA DELL’AGNOLO: La fuga di Tosca

BORGO DE’ GRECI: Il fascino delle brutte

LUNGARNO GUICCIARDINI: La forza dell’amore

BORGO SS. APOSTOLI: Una vedova con il fuoco addosso, Una vendetta a freddo

BORGO OGNISSANTI: Addio sogni di gloria

VIA MAGGIO: Un omicidio eccellente

VIA SANTO SPIRITO: L’eroe fiorentino

PIAZZA SANTO SPIRITO: La scandalosa signora Potente SANFREDIANO: La notte dei ponti, La martinella

PITTI E DINTORNI: Il nipote di Canapone, Chi muore giace e chi vive… si dà pace

BELLOSGUARDO E ARCETRI: Un amore a senso unico, Il poeta innamorato, L’amore di Miss Uragano, Rimpianto

POGGIO IMPERIALE: Sfida d’amore e guerra, Per un pugno di gioielli

VIA BOLOGNESE: Bruno

CASTELLO E LA PIETRAIA: Dove nacque una fiaba

CAREGGI: Arriva l’erede

CERCINA: Olocausto

IN PERIFERIA: Dalla Polonia con amore, Principessa ma non troppo ….

Buona lettura in movimento!

Prof.ssa Titti Preta