Summer school writing della prof.ssa Titti Preta: la recensione di un romanzo.

 

Recensione Ragazza del Sud di Antonella Schiavello, allieva della professoressa Preta  

“Donne e Violenza, ‘ndrangheta e Amore”

È il racconto in prima persona di “Lory”, un’adolescente che crede di poter cambiare il mondo con la sua forza di volontà e con la sua tenacia. Ella è convinta di essere “moderna”, proprio come lo è il suo nome, e di saper distinguere ciò che è meglio per lei. Vede con superficialità quasi ogni cosa del mondo che la circonda e con sprezzante autodeterminazione sceglie una strada diversa rispetto a quella dei suoi famigliari e dei suoi conoscenti. Scoprirà però, suo malgrado, di non essere poi così diversa da ciò che ha continuamente respinto. Infatti, un blocco narrativo fondamentale si sofferma sulla descrizione di un momento stravolgente per Loredana: l’incontro con Pietro, l’amore della sua vita, e contemporaneamente, anche l’incontro con la ‘ ndrangheta che la priverà di ogni possibilità di scegliere e la trascinerà velocemente verso lo spannung dell’intera vicenda: il rapimento di una bambina da parte di Pietro e la sua volontà di ascensione a nuovo boss. Le due vite a questo punto decidono di separarsi e di seguire due traiettorie che non si intrecceranno più se non nel momento più tragicamente amaro e coinvolgente, ossia la morte di Pietro, segnalata nel corso della lettura da timer temporali, sempre più brevi che non fanno altro che aumentare la pressione e la voglia nel lettore di conoscere come si giunge alla fine. Proprio la sua fine risulterà essere un punto in sospeso della narrazione. Il racconto ha poi un’ultima spinta nella decisione della protagonista, ossia divenire un esempio per la sua Calabria, una terra che non vuole cambiare, o che ha paura di farlo, e quindi preferisce sottostare ai rigidi dettami di omertà e di ingiustizia. Loredana, nonostante sia disperata per la perdita del compagno, capisce che è necessario un cambiamento e sarà proprio lei in prima persona a diventare un testimone degli avvenimenti che ha vissuto da vicino, trasformandosi così nel deus ex macchina della narrazione, che ciò nonostante rimane a finale aperto perché si lascia immaginare al lettore la continuazione della narrazione. Proprio il lettore dunque è continuamente coinvolto all’interno della vicenda con vivide immagini e introspezioni che gli vengono poste davanti minuziosamente con un linguaggio colmo di figure retoriche, come allegorie, sinestesie e ossimori, che arricchiscono la narrazione di un respiro raffinato, pur non impedendone la linearità e scorrevolezza. “Ragazza del Sud” è a tutti gli effetti un romanzo, sia per la presenza costa te degli elementi tipici ma anche per la volontà di impartire al lettore una lezione sulla condizione della donna nel Sud, prima di tutto, ( anche grazie all’inserzione di due reali e importanti testimonianze poste in chiusura) e anche sui soprusi e maltrattamenti che la Calabria continua a subire dal vero antagonista della vicenda: la ‘ndrangheta.

In conclusione, ritengo che il filo dell’intera narrazione  sia racchiuso nell’agire della protagonista. Infatti, le sue uscente hanno sempre delle conseguenze sull’intera vicenda. Questo è evidente soprattutto nel passaggio più singolare secondo me, quello che precede la morte di Pietro. Loredana è assillata dal dubbio: guardare fuori dalla finestra e accogliere  nuovamente l’amore così come la ‘ndrangheta o procedere in avanti, seguendo la ragione?

Antonella Schiavello, classe IV C del Liceo Classico “M.Morelli” – Vibo Valentia