Vibo tra passato e presente: Intervista di Giusy D’Angelo alla scrittrice M.Concetta Preta rilasciata al Quotidiano della Calabria – settembre 2014

Conosciamo meglio l’autrice del giallo mystery storico: Il segreto della ninfa Scrimbia, ambientato a Vibo nel 1973 che ridà pregio letterario a luoghi dimenticati e obsoleti dell’antica Monteleone di Calabria attraverso la riscoperta del rudere della fontana della ninfa Scrimbia, collegata ad una cupa leggenda di amore e morte

 

  1. Vibo Valentia: cosa l’ affascina di più nella sua storia passata?

Essendo una classicista, la risposta è scontata e d’altronde l’epoca greco-romana per Hipponion – Vibo Valentia fu il periodo di maggiore importanza strategico-militare ed economico-sociale, in un Brutium dilaniato da guerre e particolarismi. Il nostro centro (prima sub-colonia  locrese poi municipium dell’impero) era a capo di un vasto territorio e faro di civiltà: qui vissero plutocrati che ebbero sontuose dimore, c’erano un teatro, delle terme decorate da mosaici, si parlavano il greco e il latino che ritroviamo sulla laminetta orfica e su numerose epigrafi … Quando mi trovo nel centro storico della mia città, basta anche un’iscrizione in latino murata sulla facciata di un palazzo, nel chiostro di un convento o nell’atrio di una chiesa a evocare in me la magia del passato, che adoro in toto, anche se non vivo di nostalgiche contemplazioni e credo che la storia debba portarci a riflettere, sempre e comunque.

2. Vibo oggi: una gloriosa storia che rischia di essere fagocitata dal degrado. Come può intervenire la cultura?

Chi disse che “la cultura salverà il mondo” non sbagliò. Tuttavia mi accorgo che a Vibo le persone preparate spesso rimangono ai margini del dibattito socio – politico o vivono in voluto isolamento, apparentemente disinteressate. Eppure spesso mi trovo a confrontarmi con altri scrittori come me e mi accorgo della delusione e dello sconforto ma anche della ribellione per situazioni evidenti. Posso dirle che aver deciso di scrivere, due anni fa, “Il segreto della ninfa Scrimbia” è stata la mia personale scelta di impegnarmi a favore della rinascita della mia città, entrando in un dibattito sui beni culturali da sempre acceso e pieno di polemiche. Sono partita da una vecchia fontana abbandonata e disconosciuta, dedicata all’infelice ninfa hipponiate mutata in sorgente, appunto Scrimbia, poi ho coinvolto l’ingente patrimonio di chiese e palazzi … suscitando l’interesse e la curiosità dei lettori che hanno visto nell’opera una sorta di “guida” alla riscoperta di Monteleone e un’evidente atto di denuncia contro l’incuria. Ma non basta la letteratura, patrimonio – ahimè – di pochi: fondamentale è il ruolo della scuola e di noi docenti che dobbiamo essere sensibili alla conoscenza del territorio e alla sua promozione verso le giovani menti.

 

3. Il mestiere di scrivere, quanta anima si trasferisce nelle proprie opere? C’è un personaggio a cui lei si sente particolarmente vicina?

Ritengo che scrivere sia uno svelamento di sé stessi e che sia necessario avere molto coraggio quando si pubblica. L’importante è sapere d’aver prodotto qualcosa di valido a livello intellettuale, anche perché un buon libro è compagno della vita. Quando scrivo, ci metto pathos e cervello, m’intrigo totalmente nei miei gialli, e sfido continuamente il lettore a divenire “parte in causa” nelle vicende, instaurando un dialogo accattivante. Il personaggio che, in assoluto, mi ha “preso” di più è Fiorella Paribeni, la protagonista del mystery su Scrimbia, che in fondo è il mio alter ego. Ma sono molto affezionata anche alla protagonista de “La signora del Pavone blu”, Berenice Cassini, il cui dramma umano mi ha coinvolto dalla prima all’ultima pagina. Infatti nel secondo romanzo ho inserito l’elemento psicologico e la chiave di lettura “sociale” che nel primo erano pressochè assenti.
4. “La signora del Pavone blu”, appunto: quali sono gli ultimi importanti riconoscimenti?

Premetto che, con questa seconda opera, non ho inteso creare il “seguito” di Scrimbia (su cui sto lavorando) e che non mi aspettavo che le giurie dei Premi letterari potessero apprezzarla così come avevano fatto con l’opera precedente, se non di più. “Il Pavone blu” è stata una sfida con me stessa, prima che verso il pubblico. E’ stato un mettersi nuovamente in gioco, affrontando tematiche totalmente diverse, pur afferenti alla provincia del Sud, eppure, nel giro di pochi mesi, ha vinto il Premio Nazionale “Nero su Bianco” Sezione Gialli tenutosi a Benevento in aprile di quest’anno quale “noir all’italiana ben congegnato, tra indagini personaggi e colpi di scena” e si è subito dopo aggiudicata la Menzione d’onore e la Medaglia alla Cultura al Premio Internazionale “Un libro amico per l’inverno ”, Rende (CS), patrocinato dall’Unesco. Incrocio ancora le dita: sono in lizza per il Premio di Calabria e Basilicata …

5.  Tra i suoi testi, quale consiglierebbe da leggere sotto l’ ombrellone?

Assegno alla mia narrativa il doppio scopo di far riflettere e di allietare il pubblico: non amo scrivere per pochi, considero la cultura un fatto democratico, di crescita sociale. Perciò, ben venga la lettura dei miei gialli storici durante la fase di relax che per molti è già iniziata. Ottimo “Il segreto della ninfa Scrimbia” che farà sognare adulti e giovani sull’onda del ricordo del sacrificio della triste ninfa o inseguendo tra vicoli un misterioso fantasma maschile, nondimeno sarà coinvolgente immergersi nel mistero della morte della femme fatale Jolanda Pascucci, la proprietaria della boutique Il Pavone blu, in una cittadina allo sfacelo, piena di reticenze e bugie … e buone vacanze a tutti!  Piazza S. Leoluca 1973 reading stemma pignatelli San Leoluca anni 70 Vibo Valentia Castello Vibo_Valentia_-_Porta_della_Piazza_o_Arco_Marzano