L’amore secondo Rossella Maggio … scorrendo tra le sue pagine

Recensione di Titti Preta

“In sostanza l’amore” – di Rossella Maggio, ed. Albatroscop-Rossella-024d

 

Un Monologo sull’Amore al femminile.

 

 

Il libro di Rossella Maggio “In sostanza l’amore” incrocia con freschezza il pathos con il patologico: la sofferenza interiore dal punto di vista di una donna affetta da cancro che non si lamenta del suo male, ma che compie un’indagine profonda sul suo disperato bisogno di Amore, mettendo a nudo l’anima.

Sofia, la protagonista, non esita a svelare la sua fragilità, ma anche le sue convinzioni nella forma di un dialogo interiore che sorregge l’azione, costituita da quadri narrativi ridotti al minimo.

“Nata femmina, non femminista”, Sofia, (nome parlante, vuol dire “saggezza”) è una combattente testarda che lotta in nome dell’Amore che non ha mai ricevuto nella forma totalizzante e assolutizzante. Non ama mezzi termini, si esprime “con la pancia”, non usa eufemismi.

Gli uomini non l’hanno mai capita perché, forse, non sanno cosa sia l’Amore. Darsi tutta e riavere in cambio briciole: scampoli di tempo o oggetti fatui ma l’attenzione vera, mai. La comprensione? Una chimera.

Uomo-Donna: due mondi che si attraggono irrimediabilmente, ma che non s’incontreranno mai?

Che se ne fa questa donna dell’apprezzamento della bellezza esteriore? Del desiderio che i maschi provano per lei?

S’invaghisce di lei persino il chirurgo che l’ha operata… anche lui crede di farne un suo prodotto e che l’averla salvata o, comunque, aiutata in un momento clou della sua vita e l’averla vista incolume, senza difese ma sempre bella… gli consente d’amarla.

“Bella e matta”, ecco la sua nomea, Sofia è ricercata per l’esteriorità. Ma soldi, bellezza e agi non le bastano. “Il disamore per lei è il male maggiore”: è il non conoscere l’Amore e, dunque, il non sapere amare.

E poi un pugno allo stomaco: la brutta bestia del cancro, milioni di cellule impazzite che la sconquasseranno nel fisico, non nella disperata ricerca dell’Amore.

Una profonda empatia l’avvicinerà ad uno scrittore famoso, d’altronde anche lei ama scrivere. E teme che anche lui, alla fine, sia come gli altri.

L’Amore dunque non esiste? Esiste il compromesso? Convivenza, nascita di figli, mettere insieme i propri interessi: questo è il menage familiare, ma l’Amore è un’altra cosa.

Il suo compagno? Un uomo attratto dal suo aspetto fisico e che, credendo d’amarla, l’ha subito sollevata dal carico del lavoro, l’ha resa benestante perché per lui è solo una bella statua, senza alcuna esigenza. Un simulacro da esibire. In fondo, tutti gli uomini vogliono tenere a bada le loro donne, sapere che sono al sicuro e che non agitano problemi. Diktat per gli uomini: plasmare la donna a proprio piacimento: dietro ogni uomo c’è sempre un Pigmalione. Un compagno che, come spesso accade, si rifiuta di accettare la fine di un rapporto.

E quando lei scopre l’Amore… come dissero i Greci antichi “oida”: ho visto, dunque so! E’ un amore che si fa “carne della carne dell’altro”. “Cellule pazze d’amore”, i due. Un amore assoluto e libero, vissuto alla luce del giorno e, proprio per questo, sovversivo, perché scardina ordini sociali e compromessi.

Sofia e lo scrittore scoprono insieme la profondità del sentimento e lo difendono da tutti e da tutto, lo vivono pienamente, nonostante minacce, ricatti, paure interiori e viziosità dell’ambiente circostante.

Dove, allora, le complicanze dell’Amore? Leggere per credere …

 

 

 

… e dulcis in fundo, ecco di “In sostanza l’amore” le frasi che mi hanno colpita:

 

…Ti sento anche nelle infinite varianti della felicità assoluta, del piacere e della goduria che ancora non ho provato, ma che c’è e c’è sempre stata a memoria d’uomo e dei tempi senza tempo in cui mi sono persa cercandola, anche per vie traverse, perverse come quella di concepire in seno il contrario della vita.

…Ti sento dove il mio sangue non è che vino ubriaco di se stesso, della meraviglia di essere sangue e di essere vivo, lungo una sottile lama di infinita luce che sta oltre ogni oscurità …

 

 …I ruscelli, le cascatelle d’acqua scintillanti al sole, il verde tenero dei prati, le vette innevate e libere nei cieli di un azzurro rarefatto, i nostri fiati ansanti e forti a sconfiggere le leggi della terra, ma terra e carne e cielo e anima, insieme. Nessun confine, nessun limite tra noi e l’universo intero…

 

… La felicità, a volte, è così pura che quando sta accadendo qualcosa che sta cambiando tutta la tua vita, è come se non stesse accadendo che la sola cosa possibile.

La gioia più vera si accoglie con grazia, con la deliziosa sensazione che è proprio così che desideriamo che sia. Sogniamo che sia. Ed è …

 

 … Ci muoviamo all’unisono. Sentiamo… all’unisono… Il letto è un lago d’amore… una festa di tutti i miei sensi per te…

 

… Una serenità di cristallo purissimo… ignara di tutto quello che ci aspetta.

 

Titti Preta